NESSUNO SA DI LUI
Carlo Pitti, il vero artefice del ghetto ebraico di Firenze
di Ippolita Morgese
Le Lettere – pp.156 con illustrazioni – โฌ 14.50
In libreria dal 25 gennaio 2019
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24 gennaio 2019 โ ore 17.30
Firenze, Scuola Fenysia (Palazzo Pucci, via deโ Pucci 4)
Presentazione del libro NESSUNO SA DI LUI di Ippolita Morgese (Le Lettere) con Amedeo Spagnoletto rabbino capo della Comunitร Ebraica di Firenze e Maria Cristina Carratรน giornalista la Repubblica. Sarร presente lโautrice.
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27 gennaio 2019 โ dalle ore 15.30
Firenze, Museo Novecento (piazza Santa Maria Novella 10)
Reading del libro in occasione della Giornata della Memoria al Museo Novecento, a cura del direttore artistico del Museo Sergio Risaliti.
I retroscena sulla questione ebraica e la speculazione economica dei Medici: cause, ragioni e intrighi sulla creazione del ghetto di Firenze.
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Firenze 1567. La politica di accoglienza di Cosimo I verso gli ebrei muta allโimprovviso. Per ottenere il titolo di Granduca, osteggiato dalle maggiori potenze europee, cede alle pressioni di papa Pio V, disposto ad appoggiare la sua richiesta in cambio della fondazione del ghetto. I primi gesti di conformitร religiosa attuati da Cosimo sono la richiesta agli ebrei di indossare il segno sui propri abiti e una campagna contro i banchieri ebrei.
A operare dietro le quinte, firmando e producendo rapporti, inchieste, richieste e memoriali, รจ uno dei membri del Magistrato Supremo, lโorgano giudiziario per eccellenza dello Stato Mediceo: Carlo Pitti.
Chi รจ Carlo Pitti?
Grazie al ritrovamento del suo Archivio privato, Ippolita Morgese, archivista e paleografa, ricostruisce il processo storico che ha portato allโistituzione del ghetto ebraico di Firenze (1571) e compone un ritratto fino a oggi sconosciuto sul ruolo determinante e decisivo di un personaggio chiave nel sistema di potere della Firenze al tempo dei Medici.
ร lui a investigare sui banchieri ebrei che operano in Toscana, a ordinare il censimento degli ebrei che vivono nello Stato mediceo, a stilare la bozza del decreto di espulsione degli ebrei. I suoi dossier porteranno Cosimo I a compiere il verdetto definitivo: la chiusura dei banchi ebraici, lโespulsione degli israeliti, lโistituzione del ghetto.
Il ghetto doveva essere realizzato a nord del Mercato Vecchio, unโarea che attualmente si estende tra piazza della Repubblica, via dei Pecori e piazza dellโOlio. In passato era stata la sede del foro romano e poi un quartiere nobile che ospitava importanti famiglie medievali. Al tempo di Cosimo I era una zona fra le piรน ignobili e malfamate. I Medici hanno un obiettivo preciso: comprare tutte le proprietร , risistemarle e affittarle alla popolazione ebraica.
Mentre nelle stanze del potere il dibattito sullโammissibilitร del prestito ebraico e sul diritto di insediamento degli ebrei si fa sempre piรน acceso, Carlo Pitti chiude nel giro di quindici giorni le trattative con tutti i proprietari. 2753 fiorini รจ il costo complessivo dellโacquisto. Nessuno dei venditori sarร pagato in contanti. I proprietari sono invitati a prestare subito il ricavato al Monte di Pietร , che agiva come banca del governo, in cambio di un interesse annuo del 5% sui conti aperti a loro nome. A descrivere lโabile esercizio di finanza creativa dei Medici รจ Carlo Pitti. ร sempre lui a dirigere i lavori del cantiere โ che Bernardo Buontalenti ha il compito di trasformare in una singola unitร residenziale โ a decidere il costo degli affitti per gli ebrei, a studiare i ghetti di Roma, Venezia, Ferrara e Mantova per regolare le norme di vita da stabilire in quello di Firenze.
Un fedele cortigiano e un astuto mediatore che operando nellโombra ha navigato i corridoi del potere fino a ricoprire quasi tutti i settori della vita pubblica con una serie di incarichi di governo molto importanti. Di lui sono conservati i lineamenti del volto sulla medaglia custodita al Bargello e recentemente ritrovata dall’autrice.
Il testo, che racconta con una scrittura fluida e scorrevole un mondo di intrighi e destini come la trama di un film, rappresenta unโassoluta novitร in campo storico e archivistico. Una pietra miliare che, basata sui diari manoscritti originali di Carlo Pitti, ricostruisce per la prima volta lโintera storia del ghetto ebraico di Firenze, ma anche il milieu dellโepoca, con la descrizione delle abitudini, delle tradizioni familiari e delle usanze di vita nel secondo Cinquecento. Un affresco in cui si svelano i mille volti di unโepoca che ha segnato la fine del lungo Rinascimento fiorentino.
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Ippolita Morgese vive e lavora a Firenze. Storica della musica, si รจ laureata in Lettere all’Universitร di Firenze e ha studiato pianoforte al conservatorio. Archivista e paleografa, ha studiato paleografia musicale presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra e si รจ diplomata in archivistica, paleografia e diplomatica presso lโArchivio di Stato di Firenze. Nel 1993 ha partecipato allโideazione e allo sviluppo della Fondazione culturale internazionale The Medici Archive Project, il cui scopo รจ il recupero delle fonti storicoโarchivistiche, di cui รจ poi stata Presidente dal 2004 al 2009. I suoi studi e le sue ricerche sono stati pubblicati su numerose riviste e cataloghi specializzati. Da tempo opera nel campo della valorizzazione dei beni culturali e fino ad aprile 2017 รจ stata Capo Delegazione FAI di Firenze. Al momento si dedica interamente alla scrittura.
Grazie