Nellโambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Bruno Zevi, mercoledรฌ 14 novembre 2018 la Fondazione Bruno Zevi inaugura nella sua sede di via Nomentana 150 a Roma la mostra Biagio Rossetti secondo Bruno Zevi, a cura di Francesco Ceccarelli, Matteo Cassani Simonetti, Adachiara Zevi e realizzata in collaborazione con il Comitato tecnico scientifico per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Biagio Rossetti.
La mostra, aperta al pubblico fino all’11 febbraio 2019, rivisita lโesposizione Identitร di Biagio Rossetti tenutasi nel Teatro Comunale di Ferrara nel 1956, dedicata al grande architetto rinascimentale e realizzata sotto la direzione di Bruno Zevi, che di Rossetti ne esaltรฒ il valore e il ruolo, celebrandolo come โprimo urbanista moderno europeoโ e rivalutandone il ruolo, fino ad allora sottostimato, nella storia della architettura occidentale.
Si trattava di un esperimento nuovo, una vera e propria sfida culturale: allestire nellโItalia del dopoguerra la prima mostra dedicata a un architetto del passato, secondo una visione moderna e โspregiudicataโ che privilegiava il โsaper leggere lโarchitettura e lโurbanisticaโ attraverso fotografie, rilievi e schizzi critici, uniti a una lettura filologica dellโopera dellโautore ferrarese.
Lโevento fu un successo.
Lโallestimento, curato da Valeriano Pastor โ coadiuvato da Luciano Perret e Vittorio Clauser โ mescolava i rilievi metrici degli edifici alle fotografie di Gianni Berengo Gardin e ai plastici di Costantino Dardi, fondendo i materiali secondo un linguaggio inedito e dal forte impatto espressivo, che fornรฌ nuove chiavi di lettura per lโinterpretazione della cittร storica.
Alla mostra seguรฌ presto la pubblicazione della monumentale monografia pubblicata da Einaudi: Biagio Rossetti architetto ferrarese. Il primo urbanista moderno europeo.
La Fondazione Bruno Zevi e il Comitato tecnico scientifico per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Biagio Rossetti vogliono proporre una riflessione storica e critica su quellโesperienza della cultura architettonica postbellica, raccontando lo straordinario progetto critico, espositivo ed editoriale, con materiali inediti quali i disegni e gli schizzi di Pastor raccolti nel suo prezioso taccuino, le lettere, i provini originali delle foto della mostra scattate di Gianni Berengo Gardin, oltre a un ricco apparato fotografico.
Inedite sono anche le due interviste a Gianni Berengo Gardin e a Valeriano Pastor, realizzate in occasione della mostra romana. In due sale รจ documentato lโiter del libro su Biagio Rossetti con documenti provenienti dallโarchivio Einaudi, mentre una sala รจ dedicata alla Ferrara dei tempi della mostra, con una rassegna di documenti inediti dellโarchivio comunale e dellโarchivio Carlo Savonuzzi, grande ingegnere ferrarese.
A conclusione della mostra sarร indetta una giornata di studio, e sarร pubblicato un catalogo con la documentazione della mostra e gli atti del convegno.
Roma, ottobre 2018